In che modo l’assunzione di tabacco influenza l’infezione da SARS-CoV-2?

Riassunto:

  1. Vi sono rapporti  basati su un piccolo gruppo di pazienti mostranti che, tra i pazienti infetti da SARS-CoV-2, i fumatori sarebbero in minoranza.
  2. Ulteriori analisi di piccoli gruppi di pazienti hanno presentato maggiore gravità e aumentata mortalità tra i fumatori attivi.
  3. Non ci sono dati sufficienti per trarre una conclusione sull’influenza positiva o negativa del tabacco sull’infezione da SARS-CoV-2.
  4. Il tabacco è dannoso per la salute dei fumatori e delle persone nelle immediate vicinanze anche in assenza di COVID-19.

La pandemia da COVID-19 sta ancora procedendo con oltre 6’500’000 di persone infette [1]. Gli scienziati e i governi di tutto il mondo sono ancora alla ricerca di modi per prevenire la diffusione di SARS-CoV-2 e per curare efficacemente le persone già state infettate dal virus.

Ogni nuova scoperta genera molta copertura mediatica perfino senza un’appropriata verifica dei risultati presentati, causando spesso confusione tra i lettori e gli spettatori delle notizie. Le notizie recenti hanno mostrato due risultati molto diversi riguardo l’influenza del tabacco da fumo sui tassi di infezione e sulla progressione della malattia COVID-19. Da un lato, sono stati segnalati casi in cui i fumatori sarebbero meno sensibili all’infezione con SARS-CoV-2 [2, 3]. Dall’altro lato, vi sono articoli che presentano i fumatori come più inclini a sviluppare gravi sintomi della malattia di COVID-19 [4, 5].

L’atto di fumare richiede di tenere le mani vicine al viso, il che aumenta il rischio di diffondere il virus SARS-CoV-2 sulla bocca o sul naso. Poiché il fumo, i quanto attivita sociale, spesso si verifica in gruppo, espone ad una maggiore possibilità di contagio. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.
L’atto di fumare richiede di tenere le mani vicine al viso, il che aumenta il rischio di diffondere il virus SARS-CoV-2 sulla bocca o sul naso. Poiché il fumo, i quanto attivita sociale, spesso si verifica in gruppo, espone ad una maggiore possibilità di contagio. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.

Riguardo la prima affermazione, la fonte principale è un articolo di prestampa basato sui risultati raccolti da un gruppo di 482 pazienti ricoverati in un ospedale universitario francese [6]. Da un sondaggio condotto tra i pazienti con infezione da SARS-CoV-2, hanno scoperto che solo il 5,3% di loro fumava quotidianamente. Al momento dello sudio, è stato dimostrato che i fumatori abituali costituivano il 25,4% della popolazione francese. Risultati simili sono stati poi riportati per 441 pazienti ricoverati in un ospedale in Italia [7]. Con il 14,9% di fumatori nella popolazione italiana nella fascia di età testata, è stato dimostrato che solo il 5% dei pazienti con COVID-19 era rappresentato da fumatori attivi, mentre il 10% era costituito da ex-fumari. Inoltre, i rapporti basati su 393 pazienti di due ospedali a New York e 1099 pazienti di 552 ospedali in Cina hanno mostrato simili risultati [8, 9].

Nonostante sia troppo presto per determinare come l'uso del tabacco influenzi lo sviluppo di COVID-19, è noto che il fumo provochi danni a organi come polmoni o laringe e influenzi negativamente il sistema immunitario. Questi effetti potrebbero portare a difese immunitarie meno efficaci contro il virus SARS-CoV-2. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.
Nonostante sia troppo presto per determinare come l'uso del tabacco influenzi lo sviluppo di COVID-19, è noto che il fumo provochi danni a organi come polmoni o laringe e influenzi negativamente il sistema immunitario. Questi effetti potrebbero portare a difese immunitarie meno efficaci contro il virus SARS-CoV-2. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.

Al contrario, i risultati dagli stessi studi sia dall’Italia che dalla Cina hanno mostrato che, tra i pazienti fumatori, una percentuale più elevata ha sviluppato sintomi gravi o è deceduta a causa della malattia rispetto ai non fumatori [7, 9]. Le altre pubblicazioni menzionate in precedenza non includevano informazioni sulla gravità della malattia. Inoltre, un altro studio cinese ha analizzato statisticamente 13 diversi studi riguardanti la gravità e la mortalità di COVID-19 [10]. Di queste 13 analisi, solo 5 includevano informazioni sul fumo, con un numero totale di 1983 casi di fumatori studiati. Dopo un’analisi statistica, è stato concluso che i maschi fumatori sopra i 65 anni sono più suscettibili allo sviluppo di sintomi gravi o addirittura alla morte in seguito all’infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, un gruppo statunitense ha analizzato i tessuti dei polmoni e della bocca dei fumatori e dei non fumatori [11]. I ricercatori hanno riscontrati livelli più elevati dell’espressione del gene ACE2 nei fumatori. ACE2 è un recettore nell’uomo responsabile del legame con il virus SARS-CoV-2. Ciò potrebbe portare a una più facile infezione da parte del virus.

Il fumo passivo può aumentare il rischio di infezioni respiratorie nelle persone intorno a te. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.
Il fumo passivo può aumentare il rischio di infezioni respiratorie nelle persone intorno a te. Questa figura è ispirata da un'infografica pubblicata dall'OMS Europa, “Coronavirus (COVID-19) and tobacco use". Figura preparata da Ambra Villani.

Di recente, l’OMS ha pubblicato un rapporto scientifico in cui viene raccomandato di non consumare prodotti del tabacco [12]. Mentre tutti i risultati presentati sono senza dubbio interessanti e meritano ulteriori ricerche, per lo più provengono da campioni troppo piccoli per trarre conclusioni significative. Esistono sicuramente effetti dannosi ben noti del fumo, ma a questo punto è difficile dire con piena certezza che il tabacco influenzi l’esito dell’infezione da SARS-CoV-2, e ulteriori indagini su questo argomento sono necessarie. Sfortunatamente, la ricerca rapida e non revisionata di questi argomenti può certamente causare molta sfiducia nei confronti degli scienziati e della ricerca scientifica.

Referenze:

  1. WHO, Coronavirus disease (COVID-19) Situation Report – 139. 2020, World Health Organization.
  2. Samuel, H., Smokers ‘four times less likely’ to contract Covid-19, prompting nicotine patch trials on patients, in The Telegraph. 2020.
  3. Crist, C., Smokers Hospitalized Less Often for COVID-19, in WebMD. 2020.
  4. Wilson, C., Smoking probably puts you at greater risk of coronavirus, not less, in NewScientist. 2020.
  5. Dembosky, A., Fear Of Contracting Coronavirus Propels Some Smokers To Quit, in npr. 2020.
  6. Miyara, M., et al., Low incidence of daily active tobacco smoking in patients with symptomatic COVID-19. Qeios, 2020.
  7. Gaibazzi, N., et al., Smoking Prevalence is Low in Symptomatic Patients Admitted for COVID-19. medRxiv, 2020.
  8. Goyal, P., et al., Clinical Characteristics of Covid-19 in New York City. N Engl J Med, 2020.
  9. Guan, W.J., et al., Clinical Characteristics of Coronavirus Disease 2019 in China. N Engl J Med, 2020. 382(18): p. 1708-1720.
  10. Zheng, Z., et al., Risk factors of critical & mortal COVID-19 cases: A systematic literature review and meta-analysis. J Infect, 2020.
  11. Chakladar, J., et al., Smoking-Mediated Upregulation of the Androgen Pathway Leads to Increased SARS-CoV-2 Susceptibility. Int J Mol Sci, 2020. 21(10).
  12. WHO, Smoking and COVID-19: Scientific brief. 2020, World Health Organization.